Mostra del 25 aprile “1944: Sammichele, gli Americani e la Campana”

Dal 25 aprile si inaugura la mostra fotografica e documentale “1944: Sammichele, gli Americani e la Campana” sita nella stanza sotto l’arco dell’orologio, alle porte del centro storico. Abbiamo scelto di celebrare questo giorno una delle tante storie che Sammichele ha da raccontare. Da maggio 1944 a marzo 1945, infatti, il 366° reggimento afroamericano era stanziato nei pressi del nostro comune. La storia che narra questa mostra è stata taciuta per moltissimi anni fino al 2015 quando, James E. Pratt da Groton, New York, si presentò a Sammichele sulle tracce di suo padre, Charles A. Pratt il quale prese parte al secondo conflitto mondiale proprio in questo reggimento. Tra i suoi documenti, infatti, conservava un tesoro prezioso: la storia di come i soldati, grazie ad una raccolta fondi, riuscirono a riportare sulla torre campanaria della chiesa di Santa Maria del Carmine la campana di cui fu privato. Durante il secondo conflitto mondiale, per la necessità bellica di produrre armi, con il decreto del 23 aprile 1942 si requisivano le campane degli edifici di culto per ricavarne bronzo e rame. Nel documento tradotto che narra la vicenda si legge: “Una chiesa senza una campana è come un soldato senza il suo fucile e per molti mesi le uniche campane udite sono state quelle intorno al collo del bestiame, al pascolo nei campi”. Quella raccolta fondi ha permesso di installare una campana che pesa oltre una tonnellata e, ogni sera, i suoi rintocchi erano un promemoria dell’amicizia tra il reggimento afroamericano e la popolazione contadina di Sammichele. Attualmente la campana si trova nell’atrio del Castello Caracciolo, in attesa di poter far sentire ancora i suoi rintocchi.

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